CLAUDIO COCCOLUTO

CATEGORY: Dj Set
LABEL: The Dub
EXIBITION: LOGOS 2019

claudio coccoluto

Ha iniziato a fare il DJ a 13 anni, per hobby, nel negozio di elettrodomestici del padre a Lungomare Caboto a Gaeta (LT), città dalla quale proviene. Alla fine degli anni settanta (1978) comincia a far conoscere la sua voce via etere attraverso la radio locale Radio Andromeda (prima emittente privata a Gaeta). Dal 1985 questa diventa la sua professione. Le sue prime esperienze nei locali sono al Seven Up di Gianola (frazione di Formia) e all’Histeria di Roma, dove sostituisce Corrado Rizza affiancando il dj Marco Trani.
Il suo genere è una variante della musica elettronica da lui definita “underground”.
Coccoluto partecipa frequentemente a eventi di livello europeo; è stato il primo Dj europeo a suonare al Sound Factory Bar di New York.
Il club dove Coccoluto lavora più spesso è il Goa di Roma.
Dal 1990 Coccoluto è anche produttore di materiale proprio; l’ultima pubblicazione è stata a giugno 2008 con l’album imusicselection5 – Vynil Heart, raccolta di 14 tracce realizzata in un’unica sequenza di vinili ed effetti mixati a mano libera come in un club.
Tra le sue produzioni, Do It Whitout Thinkin, Afromarslight, Mind Melody 3.0.
Ha lavorato anche per Radio Deejay con il suo programma C.O.C.C.O. nel quale propone dj set e in diretta mixa e interagisce con gli ascoltatori.
Alle elezioni politiche del 2006 si è candidato nel partito politico La Rosa nel Pugno.
Coccoluto ha inoltre scritto un libro in cui parla di sé stesso e di tutta la sua carriera (fin nei minimi dettagli). Il libro, distribuito da Einaudi nel 2007, si intitola Io, DJ.
Ha partecipato ad aprile 2009 alla trasmissione Matrix di Canale 5, intervenendo più volte in merito all’argomento stupefacenti.
Nel 2010 ha partecipato alla trasmissione Ciao Darwin, programma televisivo condotto da Paolo Bonolis su Canale 5, intervenendo come deejay nella puntata che vedeva contrapporsi i “Lochness” contro i “Fitness”.
Nel 2018 compare tra i protagonisti del docufilm Vinilici. Perché il vinile ama la musica, regia di Fulvio Iannucci.

Per Claudio fare il disc jockey resta una vera e propria missione e in virtù di ciò aspira a vedere legata tale attività ad una figura seria e di rilievo professionale altissimo. Fedele sostenitore del vinile, è dell’avviso che «il giradischi sia lo strumento simbolo del DJing, come la chitarra elettrica lo è del rock, l’oggetto che permette di esprimere quel contenuto artistico, quel carattere e quella tipicità che fanno di ogni disc jockey un artista con una propria sensibilità ed un carattere individuale».